Faenza, 27 novembre 2023 – A sei mesi dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, il Consorzio Vini di Romagna fa il punto sulla situazione, non solo in termini di ripercussioni territoriali, ma anche per quanto riguarda la vendemmia. Il comparto vitivinicolo dell’Emilia-Romagna, con oltre 2.753 cantine e 53.000 ettari vitati gestiti da circa 16.000 aziende, ha dovuto affrontare significativi danni a causa delle inondazioni del maggio scorso.
I danni più rilevanti sono stati causati dalle frane e dalla diffusione della peronospora nei vigneti delle aree collinari, dove la tempestività dei trattamenti è stata compromessa a causa dell’inagibilità dei terreni. Inoltre, molte aziende hanno dovuto sospendere le loro attività a causa della interruzione della viabilità pubblica in diverse zone.
La situazione è risultata differenziata tra la pianura e la collina, con una produzione complessivamente stabile o in lieve aumento nelle aree di pianura, nonostante le alluvioni e le calamità naturali che le hanno colpite. Tuttavia, nelle zone collinari, le avversità climatiche hanno comportato una significativa riduzione della produzione, con una diminuzione rispetto alle ultime due vendemmie, già penalizzate.
Roberto Monti, presidente del Consorzio Vini di Romagna, ha commentato la situazione dicendo: “Il 2023 ci ha messo alla prova con una serie di avversità, tra cui gelate primaverili, intense piogge e alluvioni, ma anche grandinate e trombe d’aria. Nonostante queste sfide, la qualità delle uve è rimasta elevata grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli durante la seconda metà dell’estate e in settembre, con una buona escursione termica tra il giorno e la notte. La produzione nelle zone collinari è diminuita in media del 20-25%, ma la qualità rimane eccellente. Le uve sono in perfetto stato sanitario, con una giusta concentrazione zuccherina e un buon equilibrio acido.”
Il presidente Monti ha anche sottolineato l’importanza di puntare sulla qualità nel vigneto per affrontare i cambiamenti climatici e valorizzare le produzioni attraverso le denominazioni d’origine. Nonostante le difficoltà dell’anno, il lavoro costante del Consorzio e degli operatori del settore continua a garantire la qualità dei vini di Romagna, dimostrando che anche in situazioni complesse, l’impegno per l’eccellenza rimane una priorità.
